Rinnovo contratto poligrafici: come usare il bonus da 300 Euro?

Welfare Aziendale anche nel contratto poligrafici
Lo scorso 19 gennaio 2019 è stato siglato dalla Fieg (Federazione italiana editori), dall’Asig (Associazione stampatori di giornali) e dai sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil il nuovo contratto nazionale di lavoro per i dipendenti di aziende editrici, stampatrici di giornali quotidiani e di agenzie di stampa.
Erano dieci anni – cioè dall’aprile 2008 – che si attendeva questa firma: il nuovo contratto poligrafici è entrato in vigore a partire dal primo gennaio e avrà durata fino al 31 dicembre 2019 per quanto riguarda la parte normativa ed economica. L’obiettivo di questo accordo è quello di rinnovare la forma contrattuale di un settore che si sta profondamente trasformando, puntando a una regolamentazione dei rapporti di lavoro più adeguata e più in linea con le esigenze delle aziende editoriali, con particolare attenzione alla flessibilità e alle nuove figure professionali del settore.
I punti del nuovo contratto
Ma cosa prevede il nuovo contratto poligrafici? Innanzitutto un aumento dei minimi tabellari per quanto riguarda il settimo livello: dal primo gennaio 2019 in busta paga ci sono 45 Euro in più, dal primo aprile altri 20 e dal primo novembre altri 25.
Inoltre, è stata introdotta una nuova misura compensativa per i lavoratori, i cui turni di lavoro nel corso del 2017 hanno determinato in modo strutturale il riconoscimento delle maggiorazioni per turni promiscui (9 per cento), notturni (18,7 per cento) e super notturni (25 per cento): con il nuovo contratto poligrafici sarà riconosciuta, per ogni giornata di effettiva prestazione nella fascia oraria tra le 14 e le 4.59, una specifica indennità in cifra fissa. Allo stesso modo ai lavoratori che hanno lavorato in modo strutturale nelle giornate di domenica nel corso dell’anno 2017 sarà riconosciuto, per ogni domenica lavorata, un importo crescente con il livello di inquadramento.
Modifiche anche per quanto riguarda i contratti a tempo determinato – che non potranno eccedere del 20 per cento il numero dei lavoratori a tempo indeterminato assunti al 31 dicembre 2017 – e i contratti di apprendistato, la cui durata massima viene fissata in tre anni mentre la retribuzione viene determinata secondo percentuali rapportate al livello di inquadramento. In caso di mancata conferma dell’apprendista è dovuto un preavviso di 15 giorni. In più, il lavoratore avrà diritto a 120 Euro all’anno di assicurazione sanitaria.
La novità dell’una tantum di 300 Euro
Infine, una delle novità più sostanziose del nuovo contratto poligrafici è una “una tantum” di 300 Euro che sarà erogata dai datori di lavoro all’entrata in vigore del contratto: questa cifra è riconosciuta a quei lavoratori che hanno un’anzianità minima lavorativa di un anno ed è stata istituita per riconoscere l’integrale copertura economica del periodo di vacanza contrattuale. Ma come possono le aziende riconoscere questa cifra ai dipendenti che ne hanno diritto?
Il primo e più scontato metodo è anche quello meno conveniente per entrambe le parti in causa. Inserire questa cifra direttamente in busta paga è infatti svantaggioso sia per l’impresa, perché è costretta a pagare le tasse su quanto dà al lavoratore dal momento che i 300 Euro vengono versati in busta paga, sia per lo stesso lavoratore, che a sua volta dovrà pagare le tasse su quel benefit che ha preso una volta soltanto.
La nostra offerta buoniwelfare.it
Ma a tutto ciò si può porre rimedio grazie ai buoni welfare: acquistabili sulla nostra piattaforma senza costi di commissione, essi permettono di accedere alla decontribuzione prevista dalla normativa welfare (il Tuir, Testo Unico delle imposte sui Redditi). In questo modo, il risparmio sarà condiviso tra azienda e dipendenti: l’azienda spende meno in costo del lavoro, il dipendente accede ad un importo interamente detassato.
Non solo. Attraverso il nostro portale è possibile acquistare i buoni in due modalità: la prima è quella del Buono Welfare di 250 euro, a cui poi andrebbero aggiunti 50 Euro in busta paga per arrivare ai famosi 300 Euro “una tantum”. Nel caso in cui poi l’azienda abbia già superato, per l’anno in corso, il limite di 258,23 Euro per ciascun dipendente, allora sarà possibile acquistare un Buono Social Welfare, un altro strumento interamente deducibile, stando all’articolo 100 della normativa Welfare aziendale nella sezione Istruzione, Assistenza Sanitaria, Intrattenimento e Svago. Per esempio, il Buono Social Welfare, che non è tassato, può essere utilizzato come un comune buono spesa.